È finita. Qualche settimana fa mi sono scontrata frontalmente col muro dell'indifferenza. Con un "Non ti ho mai amata" alla mia domanda se ci fosse mai stato qualcosa del genere. Eppure sembrava tutto così bello, così vero. Forse però non era vero affatto. Era irreale. Era surreale. Era un sogno che ho disegnato nella mia testa. Un sogno dove ero protagonista con quel ragazzo per cui al liceo mi presi una cotta mostruosa. Quel ragazzo che fu il primo a sentirsi dire "Mi Piaci". Non l'ho mai detto a nessuno in faccia, solo a lui. "Ma io sono fidanzato" "Si vabhè, che mi frega, mi piaci comunque" e poi me ne sono andata. Poi non l'ho più visto.
Fino all'anno scorso. Fino a quando abbiamo cominciato a frequentarci. Fino a quando abbiamo deciso di stare insieme, perché sono una persona premurosa che pensa prima all'altra persona e poi a se stessa.
Lo sono stata troppo, si è sentito "un invalido" sotto le mie attenzioni, parole sue. Quasi dieci mesi di maledetta finzione quando io credevo invece che avremmo avuto una vita insieme, di quelle che durano per sempre.
Aveva ragione lui quando diceva "Ad essere buoni ci si prendono solo inculate". Aveva maledettamente ragione lui.
Dovevo capirlo subito che sarebbe finita, non dovevo illudermi che per una volta una pausa di riflessione sarebbero stati solo pochi giorni di separazione. Il 16Febbraio2016 il sogno si è definitivamente infranto, ed io sono tornata alla realtà.
Sono tornata a viverla, sono tornata a fare tutto.
Nella mia vita è tornato anche il Karate, al quale non mi sarei Mai riaffacciata, ma ne ho sentito il bisogno. Ne sono lieta.
Adesso non vedo l'ora di partire, a fine Maggio, per andare a conoscere nuove persone e coltivare quella buona passione per i Subsonica che lui mi ha lasciato. Qualcosa di buono, tra i fantasmi di ricordi che fanno male, e che è ora di chiudere per sempre in un cassetto.

Fino a qualche tempo fa venivo coinvolta nei discorsi, nelle discussioni, nelle decisioni. Mi veniva chiesto un parere, un aiuto. Adesso no, perché sto sempre zitta, perché non parlo mai. Credevo che le persone silenziose fossero quelle che venivano ascoltate con maggiore attenzione quando aprivano bocca per dare fiato alle corde vocali, ma a quanto pare mi sbagliavo. Sono quelle che non dicono nulla di interessante, che si abituano talmente tanto ad ascoltare che non sono più in grado di parlare, di esprimersi. È facile far girare le parole in testa, ma è difficile esprimerle quelle parole, colpa forse della paura di non risultare interessante, di lasciare discorsi a metà perché qualcuno con una personalità più forte prevale anche nel raccontare la semplice vita di tutti i giorni.
La mia non è poi così interessante. Chissà, forse prima o poi finirò del tutto in un angolo.

Ho 28 anni, ho un lavoro, mi piace ascoltare piuttosto che parlare.
Amoi gatti, i cani ed i cavalli.
Quest'anno ho conosciuto persone fantastiche e ritrovato qualcuno di ancora più fantastico.
Ho deciso di cominciare questo blog con un post banale, giusto perché non so cosa scrivere ma ho bisogno di prenderci la mano e cominciare a capire come funziona.
Non ho idea di quanto spesso posterò ma cercherò di farlo di quando in quando, se troverò tempo.